Metatarsalgia: la soluzione Osteopatica
La metatarsalgia si manifesta con un dolore all’avampiede, ad una o più teste metatarsali, e può essere percepito al di sotto o lateralmente o al di sopra delle stesse.
Le ossa metatarsali sono progettate per condividere equamente il peso di una persona durante la camminata e le attività quotidiane. Quando questo delicato equilibrio tra le ossa viene messo alla prova, il risultato può essere un dolore al piede da lieve a intenso.
Questa patologia colpisce maggiormente le donne probabilmente per una predisposizione congenita o per l’utilizzo di tacchi alti o scarpe con punte strette.

Cause della metatarsalgia
La metatarsalgia è causata da moltissimi fattori che possiamo dividere in tre gruppi.
Metatarsalgia primaria
sono le caratteristiche anatomiche dei metatarsali che rappresentano il problema principale, come ad esempio l’alluce valgo con il risultato di aumentare le forse sulle teste metatarsali.
Metatarsalgia secondaria
in questa categoria si raccolgono tutte le metatarsalgie causate da fattori esterni ai metatarsali, come ad esempio l’artrite reumatoide, gotta, artrite psoriasica e alcune patologie neurologiche.
Iatrogenica
in alcuni casi la chirurgia, come per esempio nella cura dell’alluce valgo, finisce per causare un sovraccarico dei metatarsali vicini e quindi forti dolori anche per lunghi periodi.
Altre cause possono risiedere in movimenti alterati del retropiede, tensioni o accorciamenti eccessivi dei gastrocemi o scarpe inadeguate.

Punto di vista osteopatico
Quando la metatarsalgia non viene trattata si può arrivare ad avere una deambulazione scorretta o all’insorgenza di dolore alla schiena, all’anca o al ginocchio. L’osteopata valuta tutto ciò che comprende la zona interessata del metatarso.
Davide Magri osteopata D.O.m.R.O.I. presso lo Studio Osteopatico MDO di Modena approccia il trattamento della metatarsalgia valutando lo stato acuto o cronico della sintomatologia del paziente e intervenendo sia dal punto quell’equilibrio posturale che da quello organico; le manovre sono indirizzate a donare una maggior libertà articolare, a detensionare i diaframmi e visceri e ridare equilibrio al sistema neurovegetativo. Il trattamento osteopatico accompagna il corpo verso un processo di “AUTOREGOLAZIONE”: tuttavia una collaborazione multispecialistica risulta essere essenziale e indicata, sia per la diagnosi che per la terapia di questa problematica.