Acidità gastrica e reflusso gastroesofageo
La patologia esofagea da reflusso gastro-esofageo (anche detta R.G.E) negli ultimi decenni ha visto un forte incremento dovuto alle nuove abitudini alimentari, alla postura lavorativa e allo stress. La risalita dei succhi gastrici per periodi prolungati genera un’infiammazione cronica nello stomaco e nell’esofago che può portare, in casi estremi, alla degenerazione in ulcere o neoplasie.
L’approccio osteopatico inizia con un’indagine sullo stile di vita e le abitudini del paziente che potrebbero causare questo disturbo e prosegue con un trattamento che prende in considerazione anche altre disfunzioni legate allo stomaco.

Quali sono i sintomi tipici del reflusso gastroesofageo?
Il reflusso gastroesofageo può manifestarsi con il tipico “bruciore di stomaco”, con dolori alla bocca dello stomaco e retro-sternali a volte accompagnati dalla sensazione di rigurgito, alito cattivo, singhiozzo o tosse ricorrente, nausea e cefalee; altri sintomi possono essere disfagia, tensione al trapezio e al collo, tensione nucale, occhi congestionati, testa ovattata, qualche lieve sbandamento.
Una volta individuata la patologia si apre la questione dell’individuazione delle cause che portano questi sintomi: l’osteopatia può intervenire apportando benefici su un piano diverso rispetto all’approccio medico tradizionale.
L’approccio osteopatico per curare il reflusso e i disturbi dello stomaco: le tecniche viscerali
L’osteopatia si avvale di un approccio olistico in cui si analizza il funzionamento generale dell’organismo, concepito come un sistema unico collegato in cui le strutture si influenzano vicendevolmente. In quest’ottica, anche l’indagine delle possibili cause dei disturbi legati allo stomaco passa per un’attenta osservazione delle connessioni tra viscere, struttura scheletrica e neurologica, in relazione con lo schema posturale e per un buon equilibrio.
Possibili sorgenti per il disturbo gastroesofageo:
L’osteopata andrà, quindi, ad indagare:
- il sistema nervoso autonomo i segmenti vertebrali che innervano esofago e stomaco;
- eventuali disfunzioni strutturali vertebre e costato;
- il diaframma toracico e l’equilibrio tra i diaframmi corporei;
- le vertebre dorso-lombari la loro vicinanza anatomica e l’inserzione del diaframma;
- le vertebre cervicali ;
- la base del cranio eventuali compressioni a carico del nervo vago;
- le strutture viscerali e i rispettivi legamenti di connessione e sospensione.

Punto di vista osteopatico
Trattare il reflusso gastroesofageo con l’osteopatia è possibile come integrazione al trattamento medico e associato ad una corretta alimentazione e stile di vita; importanti sono i benefici derivanti dall’allentamento per la diminuzione di stress e ansia alla base di tanti disturbi cronici. Se l’approccio medico tradizionale non è riuscito a dare un sollievo continuativo ai disturbi legati allo stomaco l’osteopatia è sicuramente la metodica per risalire alle cause primarie del problema e ritrovare il giusto equilibrio dell’organismo.
Davide Magri osteopata D.O.m.R.O.I. presso lo Studio Osteopatico MDO di Modena approccia il trattamento del reflusso esofageo valutando lo stato acuto o cronico della sintomatologia del paziente e intervenendo sia dal punto quell’equilibrio posturale che da quello organico; le manovre sono indirizzate a donare una maggior libertà articolare, a detensionare i diaframmi e visceri e ridare equilibrio al sistema neurovegetativo. Il trattamento osteopatico accompagna il corpo verso un processo di “AUTOREGOLAZIONE”: tuttavia una collaborazione multispecialistica risulta essere essenziale e indicata, sia per la diagnosi che per la terapia di questa problematica.